Mentre ancora vagivo alla ricerca del seno di mia madre qualcuno osservava che
sicuramente il coraggio di coloro disposti a morire per difendere la loro giusta
causa era molto rilevante e soprattutto universalmente riconosciuto. Ma ci sono
tanti atti di coraggio grazie ai quali gli uomini vivono, la vita quotidiana è spesso
uno spettacolo meno grandioso del coraggio di un atto definitivo ma resta pur
sempre una miscela di trionfo e di tragedia. Se un uomo fa il suo dovere a
dispetto delle conseguenze personali, nonostante gli ostacoli, i pericoli e le
pressioni, sicuramente rispetta se stesso e la moralità umana. In qualsiasi sfera
dell'esistenza un uomo può trovarsi di fronte a scelte in cui il rispettare la
propria coscienza, può comportare sacrifici, la perdita dei propri amici, della
propria posizione delle proprie fortune e persino la perdita della stima delle
persone che gli sono care. Ogni uomo deve decidere da se stesso quale è la via
giusta da seguire. Le storie che si raccontano sul coraggio degli altri ci
raccontano molte cose, possono offrirci una speranza, possono farci da modello,
ma non possono sostituire il nostro coraggio per quello ognuno di noi deve guardare
nella propria anima.
Sono da sempre desideroso di sapere, di aver
cognizione di come una cosa sia. Se nel mentre ho
tratto effetti positivi e non, alla lunga ho sviluppato
una certa sensibilità che mi permette di avvicinarmi
a conoscere il perché. Recenti esperienze hanno
portato la mia attenzione verso la complessità
dell’essere umano, in particolare nell’ ambito della
sua espressione collettiva: Come mai gli individui non
riescono a perfezionare una forma sociale che
permetta a chiunque di spendere serenamente la sua
esistenza? Prima e dopo Comte in molti hanno
cercato una norma sociale che azzerasse gli effetti
negativi di alcune peculiarità dell’ individuo
impedienti una certa equità, ma sino ad ora non
l’hanno trovata.
Confessioni di un malandrino
Angelo Branduardi